giovedì, aprile 16, 2009

Il caso Vauro




Quella che vedete è la vignetta di Vauro, trasmessa durante la puntata di AnnoZero di giovedì scorso, che ha portato la Rai a sospendere il vignettista dalla trasmissione condotta da Santoro. Il motivo? La vignetta sarebbe troppo offensiva a causa dell'associazione tra il piano casa del governo e le vittime del terremoto in Abruzzo. Io ritengo che Vauro abbia semplicemente fatto il suo mestiere esercitando il diritto di satira. 


Dalla mia tesi: «La satira è una forma espressima dell'umorismo caratterizzata dalla rappresentazione formalmente alterata di episodi e/o persone mirante a suscitare l'ilarità.  Il suo fine è smitizzare i potenti e quindi fungere da strumento di controllo sociale contro gli eccessi del potere. Il carattere provocatorio è ciò che caratterizza la satira rispetto alle altre forme di manifestazione del pensiero. Proprio per questo motivo i limiti ai quali tale diritto è soggetto non possono essere gli stessi impiegati per valutare la legittimità del diritto di cronaca e critica. Questo non significa che non ne abbia. Il limite della contingenza non possono essere violato, così come il rispetto dei valori fondamentali». 

Vauro ha rispettato questi limiti, ma è stato punito. Non è una novità. In questo Paese, la libertà di manifestazione del pensiero in tutte le sue varianti (diritto di cronaca, critica e di satira) non è garantita. Del resto siamo tutti consapevoli del fatto che l'Italia si trova al 44° posto nella classifica mondiale relativa a tale libertà. 

Fonte vignetta: vauro

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