lunedì, marzo 12, 2007

scheda su huxley

Prima della comparsa della tv, l’opinione pubblica si formava attraverso l’ascolto della radio, la lettura dei giornali (da parte di una piccola fetta della società) e soprattutto attraverso il trasferimento continuo del vissuto quotidiano. Si trattava dunque di un’opinione pubblica largamente autonoma, “un’opinione pubblica del pubblico”. Quest’ultima viene messa in discussione dalla propaganda totalitaria che crea un’opinione pubblica controllata, che risponde a chi detiene il potere, “un’opinione pubblica nel pubblico”.
Precursore assoluto di questi scenari è stato Aldous Huxley. Il suo capolavoro è il “Il mondo nuovo”, romanzo fantascientifico scritto nel 1932 e ben più inquietante e profetico del più conosciuto “1984” di Gorge Orwell. Il romanzo descrive una società il cui motto è "Comunità, Identità, Stabilità". A seguito di una devastante guerra di nove anni (iniziata negli anni '40), l'intero pianeta viene riunito in un unico Stato governato da dieci "Coordinatori Mondiali". La nuova società è basata sui principi della produzione in serie che viene applicata anche alla riproduzione umana. Gli embrioni umani vengono prodotti e fatti sviluppare in apposite fabbriche secondo quote prestabilite e pianificate dai coordinatori mondiali. Gli esseri umani in questa società sono divisi in caste, ottenute tramite un ritardo controllato dello sviluppo degli embrioni, avvelenati per via chimica o per privazione dell'ossigeno, in modo da influenzarne il futuro sviluppo fisico e intellettivo. Il condizionamento psico-fisico inizia sin dal concepimento e viene poi proseguito durante l'infanzia attraverso la ripetizione ipnopedica continua di slogan; ogni individuo viene indottrinato ad amare la propria collocazione sociale e la vita cui sarà destinato per la casta cui appartiene. Ogni eventuale infelicità viene eliminata attraverso la somministrazione del soma, una droga euforizzante e antidepressiva. Dal ruolo che Huxley attribuisce agli slogan si evince la sua visione negativa sui mass media e le tecnologia in genere, in quanto strumenti del consenso.
La data in cui l’autore scrive Brave New World é significativa a tal riguardo. Siamo nel 1932, anno in cui sono già nate le grandi dittature e lo sviluppo tecnico ha messo nelle mani dei dittatori strumenti di comunicazione potentissimi quali la radio e i quotidiani, la cui diffusione consente di far sentire la propria voce ovunque.
Probabilmente per questo motivo, il testo descrive un mondo futuro dominato da un regime totalitario. Nella società, protagonosta del romanzo, non c’è nessun carceriere che sorveglia perchè le prigioni sono dentro le teste degli individui. “Controllare la gente non con le punizioni, ma con i piaceri”: è la geniale intuizione dello scrittore inglese. Nella “democrazia” immaginata da Huxley il popolo non è imprigionato, ma distratto da cose superficiali. Non c’è bisogno di un Grande Fratello poichè la vita culturale viene trasformata in un eterno circo di divertimenti e un intero popolo è ridotto a spettatore. Non esistono censure, ma la gente è talmente subissata dalle informazioni che finisce col disinteressarsi a tutto e a non ribellarsi più a niente. Nessuno brucia i libri perché non c’è più nessuno desideroso di leggerli.
Per Huxley è questa la vera dittatura: una dittatura atroce perché invisibile, intelligente perché alle catene preferisce il silenzio delle museruole mentali. E’ la dittatura del nemico col sorriso sulle labbra; è la dittatura che ha trasformato i cittadini in giocatori.
L’unica rivolta possibile è quella dell’ironia: la stessa ironia che Huxley ha impiegato nei confronti di una società già ai suoi tempi disumanizzata dai piaceri.
L’autore, attraverso la sua opera, invita ad elevarsi dalla “dissenteria quotidiana dell’effimero, vera rovina dell’ epoca”. Solo così si potrà arginare il pericolo di un mondo nuovo fatto, non di schiavi terrorizzati dalle punizioni di un regime totalitario, ma di ebeti rimbambiti da piaceri cafoneschi. Il suo invito, così come il suo pensiero restano attualissimi. La nostra società, quella della convergenza dei mezzi di comunicazione, è dominata da tutto ciò che è effimero. I media odierni sono degli strumenti ed in quanto tali neutri. Per funzionare hanno, però, bisogno di esseri umani e può accadere, come spesso accade, che vengano utilizzati per fini propagandistici. Il romanzo di Huxley, deve servirci a non dimenticarcene mai e di conseguenza a rimanere vigili.

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