mercoledì, dicembre 09, 2009

Affissioni abusive: l’associazionismo dice basta

Molte associazioni chiedono all’amministrazione di rispettare l’ambiente e la sicurezza dei cittadini. L’assessore Bordoni: “Stiamo lavorando al nuovo Piano regolatore degli impianti e dei mezzi pubblicitari”

Associazioni e Comitati di quartiere chiedono al Comune di Roma di dire no alle affissioni pubblicitarie abusive. “La pubblicità – spiegano nell’esposto inviato al sindaco Alemanno, all’assessore alle Attività Produttive, Davide Bordoni e al direttore del Servizio Affissioni e Pubblicità - è fonte di notevoli entrate economiche per l’amministrazione, ma essa deve pur sempre rispettare delle regole efficaci e rispettose dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini”.

Italia Nostra, il Circolo Territoriale VAS (Verdi Ambiente e Società), la Comunità Territoriale X Municipio e l’Associazione Rete Nuovo Municipio IV si rivolgono all’amministrazione capitolina perché sostengono che bisogna dare inizio a una nuova stagione di rigore e di rispetto della città.

Per fare questo spiegano: "Urge un’immediata verifica di tutti gli impianti “autorizzati” e la rimozione di tutti quelli ricadenti in aree vincolate, all’interno ed in prossimità delle quali vige il divieto assoluto di affissioni pubblicitarie prescritto dal Codice della Strada, dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e dalle leggi regionali n. 29/1997 e n. 24/1998”.

“Inoltre – continua la nota - bisogna porre un freno immediato alla liberalizzazione disordinata degli impianti pubblicitari, se necessario mediante una propria apposita ordinanza che esiga quanto meno una verifica a monte sulla effettiva legittimità di tutti i futuri nuovi impianti pubblicitari di cui venisse fatta richiesta d’ora in poi”.

Infine chiedono: “di sollecitare il procedimento di redazione ed adozione di un “Piano Regolatore degli impianti e dei mezzi pubblicitari” che, nel rispetto degli art. 19 e 20 del Regolamento così come modificato ed integrato dalla delibera n. 37/2009, stabilisca il tetto massimo definitivo della esposizione pubblicitaria della capitale (come hanno già fatto altre capitali d’Europa), definendo inequivocabilmente le dimensioni e la posizione precisa di ogni impianto pubblicitario e prevedendo per tal fine anche la ricollocazione di tutti gli impianti pubblicitari regolarmente autorizzati antecedentemente dal Comune all’interno di zone soggette successivamente a vincolo o istituite ad aree naturali protette.

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