Per cercare di mettere fine al caos la Regione Lazio istituisce un numero verde e sigla un protocollo d’intesa con gli antennisti. L’Ama pubblica un comunicato dove spiega come liberarsi dei vecchi televisori
Riduzione del 30% sulla spesa del canone Rai del prossimo anno. E’ questa la richiesta lanciata da Carlo Pileri, presidente dell'Adoc (Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori), per compensare i romani dei disagi subiti per il passaggio al digitale terrestre.
Carlo Pileri lamenta il fatto che “non è stato predisposto un adeguato sistema di assistenza, regionale o comunale, gratuito e volontario soprattutto per quelle fasce di popolazione, quali gli anziani, che più sono in crisi” e sottolinea che “anche oggi continuano le difficoltà per i cittadini della Capitale”.
“I canali Rai seguono ad essere difficili da ritrovare nella programmazione, i canali sistemati ieri faticosamente, a volte anche con l'intervento pagato dell'antennista, stamane non si trovano più, è necessaria una nuova riprogrammazione”, conclude il presidente dell’Adoc.
Proprio per andare incontro ai cittadini ed aiutarli a semplificare il passaggio al digitale rivelatosi più complicato del previsto la Regione Lazio e l'assessorato alla Tutela dei Consumatori oggi hanno messo in campo diverse iniziative.
Spiega l'assessore Anna Salome Coppotelli: “Abbiamo siglato un protocollo d'intesa con le associazioni di categoria degli antennisti per avere dei prezzi calmierati in diversi tipi di interventi d'assistenza, abbiamo realizzato la guida pratica al digitale che arriverà a casa di 1.300.000 famiglie laziali e una sezione dedicata alla Tv digitale creata sul sito www.portaleconsumatore.it, abbiamo avviato una campagna di comunicazione che fino al 15 dicembre accompagnerà la fase di switch off nelle quattro province interessate dal passaggio al digitale terrestre e abbiamo istituito un contact center al numero verde 800.900.707 messo a disposizione dei consumatori per affiancare il numero verde 800.022.000 del Governo e del Ministero dello Sviluppo Economico”.
Anche l’Ama, infine, cerca di dare un suo contributo pubblicando sul sito un comunicato nel quale vengono date ai cittadini indicazioni su come liberarsi dei vecchi televisori analogici.
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