Lorenzo Parlati presidente Legambiente Lazio: "Servono politiche innovative che non vadano a toccare l’agro romano ma attuino il PRG". Franco Chiriaco del Sunia: "E’ necessario ridurre gli affitti"
Per risolvere il problema dell’emergenza abitativa a Roma non serve costruire ulteriori alloggi, ma attuare il Piano Regolatore Generale, approvato dal Consiglio Comunale capitolino con deliberazione 18 il 12 febbraio del 2008. Ad affermarlo è Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, che partecipando al dibattito su “Le politiche dell'abitare nella regione” alla festa della CGIL Lazio, svoltasi lo scorso 17 settembre alle Terme di Caracalla, a Roma, ha dichiarato: “I numeri resi noti dal S.U.N.I.A (Sindacato nazionale unitario inquilini e assegnatari) sono chiarissimi, nella Capitale, a fronte di 50mila famiglie senza casa ci sono ben 245mila alloggi vuoti. Offerta e domanda non si incrociano, servono allora politiche innovative che non vadano a toccare l’agro romano ma pieghino piuttosto quanto già previsto nel PRG per rispondere alla domanda di casa”.
Nel dettaglio sono sette le proposte di Legambiente per risolvere il problema dell’emergenza abitativa nella Capitale: avviare le centralità urbane e metropolitane da pianificare previste dal Piano Regolatore Generale, destinando la quota residenziale e flessibile prevista al mercato dell'affitto sociale; mutare le destinazioni d’uso “residue” dei piani di recupero urbano da commerciale a residenziale; revisionare il piano del commercio regionale nell’area romana; avviare i 35 piani di zona approvati con la delibera n. 53 del 2005; deterziarizzare; frazionare gli appartamenti con grandezze superiori a 180 mq.; individuare all’interno degli 81 programmi integrati residenziali le aree di “completamento” per l’emergenza abitativa. Mettere in pratica tali proposte significherebbe, infatti, recuperare 29mila appartamenti senza utilizzare nessuna delle 300 aree che sarebbero state presentate nell’ambito del bando per l’housing sociale.
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Maria Carola Catalano


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