
Gli 007 dichiarano che Teheran non sta preparando l’atomica
WASHINGTON – Il Presidente degli Stati Uniti, George Bush, in seguito alla presentazione del rapporto sull’Iran, da parte dell’intelligence americana, elogia i servizi segreti per il buon lavoro fatto ma non fa nessun passo indietro sulla politica da adottare nei confronti di Teheran. La relazione afferma che l’Iran ha sospeso la preparazione dell’atomica già dal 2003. Lo spettro di una terza guerra mondiale, legata alle ambizioni militari dell’Iran, sembrerebbe dunque essersi allontanato.
Non la pensa così, però, il presidente americano che in una conferenza stampa appositamente convocata ha affermato: “Penso che questo rapporto sottolinei con chiarezza che l’Iran deve essere considerato una seria minaccia alla pace. La mia opinione in materia non è cambiata. Se l’Iran dovesse entrare in possesso di un’arma nucleare, il mondo diventerebbe un posto molto più pericoloso”. Il rapporto dell’intelligence americana sul nucleare iraniano è infatti, secondo l’inquilino della Casa Bianca, la prova che Teheran aveva un programma per la creazione di ordigni nucleari, che lo ha interrotto soltanto a causa delle pressioni della comunità internazionale e che potrebbe riavviarlo da un momento all’altro.
Smentiscono il presidente, su quest’ultimo punto, gli 007 statunitensi secondo i quali: “se Teheran volesse riavviare la costruzione di armi nucleari, dovrebbe aspettare almeno il 2010-2015 per avere la quantità sufficiente di uranio arricchito necessaria per la realizzazione della bomba”.
D’accordo con lui, invece, il governo britannico, secondo cui la potenziale minaccia iraniana resta una questione molto seria e il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, per il quale il rapporto dell'intelligence americana sull'Iran dimostra la necessità di mantenere strette sanzioni contro Teheran perché non acquisisca armi nucleari.
Molto soddisfatto del lavoro dei servizi segreti anche l’Iran. Dichiara il ministro degli Esteri, Manouchehr Mottaki: “E' naturale che diamo il benvenuto al fatto che i paesi che in passato avevano domande e ambiguità sulla vicenda ora rivedono il loro punto di vista in maniera realistica”. Il portavoce del governo, Gholam-Hossein Elham, chiede invece un risarcimento agli Stati Uniti. “Gli americani hanno manipolato l’opinione pubblica mondiale contro di noi, con le loro accuse prive di fondamento e quindi devono pagare un prezzo per questo”.
Maria Carola Catalano
Pubblicato su: corriere di roma


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