mercoledì, dicembre 12, 2007

Dichiarato lo stato di emergenza per la sanità calabrese

Inseguito all’ultimo caso di malasanità arriva la decisione del governo

ROMA – Secondo il Consiglio dei ministri le strutture ospedaliere calabresi non sono in grado di dare risposte sanitarie concrete. Per questo motivo durante la riunione di ieri è stato necessario dichiarare lo stato di emergenza nel territorio della Regione Calabria.

Spiega il ministro della Salute, Livia Turco, in commissione Sanità del Senato che, in seguito all’ispezione dei carabinieri dei Nas nell’ospedale di Vibo Valentia, dove è morta qualche giorno fa per un ascesso tonsillare la sedicenne Eva Ruscio, sono stati riscontrati “numerosi illeciti di natura prevalentemente penale”.

Mancanza di pulizia, omissioni nella manutenzione delle attrezzature, impraticabilità delle vie di fuga, impianti elettrici non a norma, sono soltanto alcuni degli illeciti accertati. Gli ospedali di Polistena, Palmi, Gioia Tauro, Taurianova e Oppido Mamertina sarebbero le strutture più vecchie, con irrilevante capacità ricettiva e con difficili collegamenti con la viabilità principale.

Per quel che riguarda in particolare il reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Vibo Valentia, dove è morta Eva Ruscio, i tre medici dell’unità non avevano mai praticato tracheotomie. Chiaramente carente anche la pianta organica del reparto: quattro medici, il primario e tre dirigenti medici, questi ultimi a contratto a tempo, fra i sei e gli otto mesi.

Per far fronte a questa emergenza il governo nominerà un commissario straordinario e costruirà 4 nuovi ospedali. Manager di fuori regione per gestire la sanità calabrese è l’idea del Presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero. “La professione medica esige competenza - ha spiegato il Presidente - e non sono consentite negligenze. Ora ci accingiamo a nominare i manager della Sanità in Calabria. Bene, io per legge sono costretto a sceglierli da un Albo, in cui sono presenti tutte le domande per venire a lavorare in Calabria. Come si può intuire, i manager che chiedono di venire da noi non sono molti e non tutti di grande qualità. Attraverso un nucleo giuridico, stiamo vedendo se si può eludere quell’elenco, magari incentivando quei professionisti bravi a scendere da noi, pagandoli in più, perché la situazione lo esige e credo che questi, sarebbero soldi spesi bene”.

Sul punto della scelta dei manager è intervenuta anche il Ministro Livia Turco. “Penso - ha affermato - che su questo debba esserci un cambiamento significativo. Si devono adottare procedure di selezione che rispondano a criteri di competenza e merito. Noi abbiamo fatto una legge, che presto arriverà in Parlamento, dove si prevede un bando pubblico e che siano resi pubblici i curricula. La scelta del direttore generale di un’azienda, certo, deve essere di fiducia della politica, perché chi governa ha la responsabilità della sanità. Ma bisogna fare in modo che la persona venga scelta secondo procedure trasparenti”.


Maria Carola Catalano.

Pubblicato su: corriere di roma

Nessun commento: