Dopo Barack Obama e Hillary Clinton, candidati alla presidenza alla Casa Bianca, anche il sindaco Walter Veltroni, segretario del Partito Democratico, ha lanciato la sfida elettorale su Internet con l’uso di un microblog. Un nuovo modo diretto, sintetico e immediato per comunicare: il microblog. È a tutti gli effetti uno strumento innovativo, una vera a propria agenda pubblica. Gli aggiornamenti sono dal più recente, in cima alla pagina, a scalare fino ai più lontani nel tempo, esattamente come in un blog. Non ci sono però categorie di argomenti e neanche la possibilità per i visitatori di inserire commenti. I microblog sono una raccolta di annotazioni e pensieri, come se fosse un diario di bordo personale, in cui ogni aggiornamento può avere una lunghezza massima che varia da piattaforma a piattaforma tra i 140 e i 200 caratteri.
I due portali più famosi al momento dove iscriversi, naturalmente gratuitamente, e creare un proprio microblog sono Jaiku e Twitter. Sulla home page di quest’ultimo si legge “Twitter è un servizio per gli amici, i familiari e i colleghi per comunicare e rimanere in contatto con lo scambio di veloci e frequenti risposte ad una sola semplice domanda: Che cosa stai facendo?” Si parte dall’idea che qualsiasi attività in qualsiasi momento possa essere di interesse per qualcuno nel proprio network di amici, parenti o conoscenti, dalla mamma al collega di studio o di lavoro. Il microblog può essere aggiornato dal portale della piattaforma di riferimento, dal cellulare, da un programma di instant messaging (IM) o dall’e-mail. Quando qualcuno dei propri contatti aggiorna la sua pagina gli altri vengono informati, alimentando così il network. Non c’è la possibilità di aggiungere commenti perché potenzialmente chiunque può avere un proprio microblog collegato agli altri su cui rispondere anche a quanto notificato da altri sulle proprie pagine.
I microblog sono l’ultima più recente frontiera del social network, sono in molti a chiedersi dove questi ci porteranno, se i blog “tradizionali” verranno presto abbandonati, interrogativi comuni al nascere di ogni nuovo strumento di comunicazione. È certo invece che ogni giorno il numero di persone che utilizza i microblog cresce e che gli entusiasti sono già in molti. È un mezzo perfettamente in linea con i tempi da “grande fratello”, il quasi totale annullamento tra ciò che è pubblico e quanto invece appartiene alla sfera privata, l’esigenza di comunicare in modo rapido e in tempi immediati con il numero più ampio possibile di persone. È uno strumento, infatti, che anche i politici incominciano ad utilizzare con una certa frequenza. Risulta particolarmente utile, ad esempio, in campagna elettorale per poter diffondere gli spostamenti e gli appuntamenti del candidato e mantenere uno stretto contatto con gli elettori. La possibilità di raggiungere contemporaneamente e in modo diretto più individui, senza dover spendere un capitale, è l’altro aspetto che interessa non solo il mondo politico, ma anche quello delle aziende. Nuove forme di marketing ad hoc, ancora da inventare sono allo studio con al centro proprio i nuovi ed innovativi microblog.
Articolo di Chiara Ciardelli
Fonte:Agenda del giornalista informa
Microblog Veltroni
http://twitter.com/lanuovastagione


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