
Ieri la decisione di scendere dal tetto di via Pianciani. Prima un'assemblea, poi un mini corteo e infine la decisione di accamparsi fino al 14 davanti al ministero della Pubblica Istruzione. Chieste anche le dimissioni della Gelmini
No ai tagli della scuola e ai contratti di disponibilità. Sì all’assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari sui posti vacanti. Sono questi i motivi per cui i precari della scuola da venerdì scorso hanno occupano il Provveditorato agli studi di Roma in Via Pianciani, da dove ieri si sono trasferiti con tende e camper di fronte al Ministero della Pubblica Istruzione. I motivi della protesta sono stati ribaditi ieri, nel corso di un’assemblea pubblica che si è svolta a partire dalle ore 15 davanti la sede dell’Ufficio Scolastico.
"Questo”, ha spiegato Francesco Cori del coordinamento dei precari, “è un presidio permanente che durerà fino al 14 settembre. Da qui partiranno le iniziative di protesta che si dirameranno nelle altre scuole, come i volantinaggi davanti agli istituti. Questo sarà un punto nel quale si terranno anche spettacoli ed assemblee". Una protesta che promette di durare a lungo, sino a quando le richieste dei manifestanti non verranno accettate.
Tra quest’ultime rientrano anche le dimissioni del ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini che, secondo i precari della scuola, non starebbe lavorando per migliorare il sistema scolastico pubblico, ma al contrario lo starebbe smantellando.
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Maria Carola Catalano
il cannocchiale


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