mercoledì, aprile 09, 2008

I sextoys sono arrivati nei grandi magazzini italiani

I giocattoli dell’amore hanno smesso di essere una prerogativa degli uomini e sempre più spesso si tingono di rosa.



ROMA- Dopo Londra, Parigi, New York, Madrid e Barcellona dove le boutique più innovative hanno già da tempo proposto i nuovi oggetti del desiderio del pubblico femminile (e non solo), i sextoys sono arrivati anche in Italia. Anticipati dAlla linea “Play” della Durex distribuita nelle farmacie, i giocattoli dell’amore hanno conquistato anche la grande distribuzione. Al settimo piano della Coin milanese di piazza 5 Giornate per esempio è nata la “Paradise Lounge” dove si possono trovare prodotti per il corpo commestibili, kit per lo spogliarello, con manette e copricapezzoli decorati da strass ma anche diversi modelli di sextoys.

I simpatici giocattoli si possono trovare anche nei distributori automatici che sempre più spesso occupano le toilette delle signore dei locali più trendy (partendo da Milano) e dei centri benessere. Spendendo una cifra che va dai sei ai venti euro è possibile acquistare diversi prodotti: il vibratore da viaggio, l’anello vibrante, il gel lubrificante, le boules de geisha che serve per tonificare i muscoli perineali e la papera vibrante waterproof. Questi prodotti che stanno spopolando sono fabbricati dalla giovanissima e italianissima My-yoyo che ha nei suoi progetti l'apertura di boutique monomarca, una linea di intimo e di cosmetici sensuali.

Per capire la portata del fenomeno dei giocattoli erotici basti pensare che alla fine del 2004 solo il 7% degli italiani dichiarava di utilizzare un vibratore, mentre adesso il 67% delle donne italiane sa che cosa sono, il 4% li usa da sola, il 28% li usa in coppia. Circa sei su dieci (58%) pensa che sia accettabile la presenza nei negozi tradizionali di accessori per migliorare la vita sessuale.
Il giocare, l’improvvisare comportamenti fantasiosi, dare spazio ai propri desideri e bisogni, può e deve rappresentare un nuovo modo di vivere l’attività erotico-sessuale, ma in una società tendenzialmente ipocrita e perché no bigotta, curiosità e sciocche incomprensioni hanno fatto si che l’utilità dei noti “sex toys”, fosse compresa in ritardo. Per fortuna però l’era dei vecchi sexy-shop senza vetrine, frequentati quasi esclusivamente da un pubblico maschile sembra finita. Alcune boutique hanno addirittura vietato l'ingresso ai clienti di sesso maschile, se non accompagnati da una donna.

Maria Carola Catalano

Pubblicato su: corriere di roma

Nessun commento: